Sommario
Ipnosi (Somno, per i romani) è una divinità della mitologia greca che rappresenta la dormire e il sonnolenza Da qui il termine "ipnosi", spesso utilizzato come procedura psicologica in cui si cerca di ottenere uno stato di trance o di rilassamento ipnotico. Tuttavia, questo metodo era già utilizzato da Romani, Egizi e Aztechi nel trattamento di varie malattie.
Hypnos, figlio della dea della notte, Nix, e di Erebus (Erebo), creatore delle tenebre e personificazione dell'oscurità e dell'ombra, è il fratello gemello di Tânato, personificazione della morte.che non ricevevano la luce del sole.
Sposò Gracia Paitea e con lei ebbe i mille Onyrios (Oneiroi o Oniros), divinità dei sogni. Tre dei suoi figli erano incaricati di distribuire i sogni più disparati ai dormienti: Morpheus (creatore dei sogni), Icelos (creatore degli incubi) e Fantaso (creatore degli oggetti onirici). Inoltre, sua figlia "Fantasia" distribuiva i sogni ai veglianti, essendo la creatrice dei mostrie sogni ad occhi aperti.
Guarda anche: Tatuaggi minimalisti: una guida con belle immagini per conoscere questo stileSuo figlio, Morfeo, dio dei sogni, aveva il potere di acquisire qualsiasi forma e quindi di entrare nei sogni delle persone. Nel frattempo, per i Greci, sognare Morfeo era un segno di fortuna. Si noti che il termine "morfina", farmaco analgesico derivato dall'oppio, è stato ispirato dal mito di Morfeo.
Rappresentazioni di Hypnos
Hypnos è rappresentato come un bellissimo giovane, che di giorno ha forma umana, mentre di notte si trasforma in uccello; così, è comune trovare la rappresentazione di Hypnos come un giovane alato e nudo che suona un flauto per gli uomini, al fine di farli dormire, lasciando una nebbia al suo passaggio.
Il suo abbigliamento è essenzialmente d'oro, così come i suoi capelli, mentre il fratello Tânato rappresenta il dio con vesti e capelli d'argento. Un'altra rappresentazione è quella in cui Hypnos appare addormentato nel suo letto, accanto ad alcuni dei suoi simboli: corno contenente oppio, gambo di papavero, un ramo con l'acqua del fiume Lete (dimenticanza) e una torcia rovesciata.